CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE CHRISTINE STIX-HACKL
12 gennaio 2006 1 Causa C-340/04

Carbotermo s.p.a. e Consorzio Alisei contro Comune di Busto Arsizio, Interveniente: A.G.E.S.I
(domanda di pronuncia pregiudiziale, proposta dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia)
«Appalti pubblici – Direttiva 93/36/CEE – Appalti pubblici di forniture – Affidamento diretto – Affidamento “quasi in house”»

“La direttiva del Consiglio 14 giugno 1993, 93/36/CEE, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, deve essere interpretata nel senso che essa non osta all’affidamento diretto di un appalto in una situazione come quella oggetto del procedimento principale, purché siano soddisfatte le condizioni seguenti.

In primo luogo, l’ente locale deve esercitare sull’altro soggetto un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. Il giudice nazionale deve in proposito verificare i seguenti fattori:

– gli interessi dei detentori delle quote;

– la trasformazione dell’azienda municipalizzata in una società per azioni;

– la circostanza che l’apertura della società al capitale esterno non sia prevista obbligatoriamente, né sia di fatto avvenuta;

– la possibilità per la AGESP di aprire filiali anche all’estero;

– l’ampiezza della possibilità di influenzare la nomina del consiglio di amministrazione e la dirigenza della società;

– i poteri del consiglio di amministrazione della AGESP, nonché

– la circostanza che il comune partecipi alla AGESP indirettamente, attraverso la AGESP Holding.

In secondo luogo tale soggetto deve anche svolgere la parte più importante della propria attività per l’ente o gli enti locali che lo controllano. Il giudice nazionale deve al riguardo prendere in considerazione le circostanze indicate ai paragrafi 76?115, ivi compresi i proventi derivanti da attività svolte a favore dei detentori delle quote, ma non deve utilizzare il criterio dell’80 % di cui all’art. 13 della direttiva 93/38/CEE.”