PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 14 luglio 2009 concernente la tassazione delle riserve auree della Banca d’Italia
(CON/2009/59)

Parere reso in virtù dell’articolo 105, paragrafo 4, del Trattato che istituisce la Comunità europea e dell’articolo 2, paragrafo 1, terzo trattino, della Decisione 98/415/CE del Consiglio del 29 giugno 1998 relativa alla consultazione della Banca centrale europea da parte delle autorità nazionali sui progetti di disposizioni legislative.

“La BCE conclude come segue. In primo luogo, sebbene l’insieme dei destinatari dell’articolo
proposto sia individuato in termini generali nei detentori di metalli per uso non industriale, la
Banca d’Italia, per via della misura delle sue riserve auree, è il soggetto maggiormente colpito. In
secondo luogo, l’articolo proposto desta preoccupazioni con riferimento al divieto di finanziamento monetario del settore pubblico da parte della banca centrale, nella misura in cui esso dispone la distribuzione di profitti nell’aspettativa di entrate incerte della banca centrale realizzabili potenzialmente in futuro, e, in aggiunta, esclude i diritti di compensazione applicabili ai sensi della precedente disciplina. In terzo luogo, l’articolo proposto desta preoccupazioni con riferimento all’indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d’Italia, consentendo un’arbitraria diminuzione delle risorse della stessa e obbligando potenzialmente la Banca d’Italia a intraprendere strategie di gestione del patrimonio focalizzate sui rischi finanziari posti dalle nuove disposizioni fiscali proposte. In particolare, la proposta d’introdurre il nuovo schema d’imposta non è stata preceduta da una valutazione del suo impatto sulle esigenze finanziarie della Banca d’Italia. Di conseguenza, la posizione imporrebbero alla Banca d’Italia di perseguire certe strategie gestionali, ne risulterebbe pregiudicata la sua indipendenza istituzionale.

4.2 In considerazione di quanto sopra, è necessario che l’articolo proposto sia riconsiderato al fine di affrontare i problemi esposti nel presente parere, che riguardano in particolare l’indipendenza della banca centrale e il divieto di finanziamento monetario. La BCE si aspetta di essere consultata su ogni eventuale nuova stesura delle disposizioni legislative in materia.”