Sentenza della Corte del 14 dicembre 2000, Parfums Christian Dior SA contro TUK Consultancy BV e Assco Gerüste GmbH e Rob van Dijk contro Wilhelm Layher GmbH & Co. KG e Layher BV, cause riunite C-300/98 e C-392/98.

“ 32 L’oggetto della prima questione posta dal giudice a quo nella causa C-392/98 consiste nell’accertare se la portata della sentenza 16 giugno 1998, causa C-53/96, Hermès (Racc. pag. I-3603), relativa alla competenza della Corte ad interpretare l’art. 50 dell’accordo TRIPs, sia limitata unicamente alle situazioni relative al diritto dei marchi. […]

36 In proposito occorre sottolineare che gli Stati membri e le istituzioni comunitarie sono vincolati da un obbligo di stretta cooperazione nell’esecuzione degli impegni che hanno assunto in virtù di una competenza ripartita per concludere l’accordo OMC, compreso l’accordo TRIPs (v., in questo senso, il parere 1/94, punto 108).

37 Poiché l’art. 50 dell’Accordo TRIPs costituisce una disposizione di procedura che va applicata nello stesso modo in tutte le situazioni che rientrano nel suo campo di applicazione e che può applicarsi sia a situazioni disciplinate dal diritto nazionale sia a situazioni disciplinate dal diritto comunitario, tale obbligo impone, per ragioni sia pratiche sia giuridiche, che i giudici degli Stati membri e la Comunità ne adottino un’interpretazione uniforme.

38 Ora, solo la Corte, agendo in cooperazione con i giudici degli Stati membri ai sensi dell’art. 177 del Trattato, è in grado di assicurare una siffatta interpretazione uniforme.

39 La competenza della Corte ad interpretare l’art. 50 dell’accordo TRIPs non è dunque limitata alle sole situazioni che rientrano nel diritto dei marchi.

40 Si deve pertanto risolvere la prima questione sollevata nella causa C-392/98 nel senso che la Corte, adita in conformità alle disposizioni del Trattato, in particolare del suo art. 177, è competente ad interpretare l’art. 50 dell’accordo TRIPs quando le autorità giudiziarie degli Stati membri sono chiamate a disporre misure provvisorie per la tutela di diritti di proprietà intellettuale che rientrano nel campo d’applicazione dell’accordo TRIPs. […]

47 In un settore al quale si applica l’accordo TRIPs e nel quale la Comunità ha già legiferato, come avviene nel settore del marchio, dalla sentenza Hermès e in particolare dal suo punto 28 risulta che le autorità giudiziarie degli Stati membri sono tenute, ai sensi del diritto comunitario, quando sono chiamate ad applicare le loro norme nazionali per disporre misure provvisorie a tutela dei diritti rientranti in tale settore, a farlo nei limiti del possibile alla luce del testo e della finalità dell’art. 50 dell’accordo TRIPs.

48 Per contro, in un settore nel quale la Comunità non ha ancora legiferato e che pertanto rientra nella competenza degli Stati membri, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e le misure adottate a tal fine dalle autorità giudiziarie non ricadono sotto il diritto comunitario. Il diritto comunitario pertanto non impone né esclude che l’ordinamento giuridico di uno Stato membro riconosca ai singoli il diritto di invocare direttamente la norma prevista dall’art. 50, n. 6, dell’accordo TRIPs, o prescriva al giudice l’obbligo di applicarla d’ufficio”.