“Si va al quinto scrutinio, dove possono presentarsi altri candidati, ma lo stallo si accentua. Parità: Olanda 95 voti, Italia 95. L’ambasciatore Cardi confabula col collega olandese, davanti al ministro Gentiloni, e poi vanno a braccetto fuori dall’aula. Nel nome dell’unità europea, all’opposto di quanto è successo con la «Brexit», dividono il mandato. Il premier Renzi e il collega olandese accettano il compromesso. L’Aja si ritira e Roma viene eletta, ma dopo un anno si dimette. A quel punto viene indetta una nuova elezione, con l’Olanda come unico candidato. Una delusione, certo. Ma anche una soluzione per salvare la faccia, e creare un embrione di seggio europeo. ”
v. Onu, Consiglio di Sicurezza. Un seggio a metà per Italia e Olanda. Giampiero Gramaglia