The EU is moving to boost its data economy by creating a single market for data storage and processing services, such as cloud computing. This freedom to choose a data service provider anywhere in Europe is expected to lead to more innovative data- driven services and more competitive prices for businesses, consumers and public administrations. Member states’ ambassadors endorsed the new rules today, following a provisional agreement with the European Parliament on 19 June.
” Free movement of data is crucial for unlocking the vast potential of the data economy. This legislation will ensure that data is allowed to flow freely, allowing companies and public administrations to store and process non-personal data wherever they choose in the EU. These rules will provide legal certainty and trust in the increasing use of data-driven innovations for the benefit of all citizens.
Ivaylo Moskovski, Bulgarian Minister for Transport, Information Technology and Communications
The reform will remove any restrictions imposed by member states’ public authorities on the geographical location for storing or processing non-personal data, unless such restrictions are justified on grounds of public security. Important sources of non-personal data include the rapidly expanding Internet of Things, artificial intelligence and machine learning. Current uses of aggregate and anonymised sets of non-personal data include for example big data analytics and precision farming.
To ensure that the rules will work in practice, member states must either repeal their data localisation requirements or notify those that are permitted to the Commission. The text clarifies that member states’ public administrations are not prevented from insourcing the provision of services involving data processing.
If a data set contains both personal and non-personal data, the general data protection regulation will apply to the personal data part of the set, while the non-personal data will be covered by the free flow of data regulation.
Member states’ competent authorities will continue to have access to data even when it is stored or processed in another country. This may be necessary for example for the purposes of regulatory or supervisory control.
The draft regulation also encourages the development of codes of conduct to make it easier for users of data processing services to switch service providers or to port their data back to their own IT systems.
Removing data localisation restrictions is considered a key factor in ensuring that the data economy can achieve its full potential and double its value to 4% of European GDP in 2020.
With this agreement, the Council and the Parliament succeeded in meeting the June 2018 deadline that EU leaders set for this priority dossier in the European Council in October 2017.
L’UE mira a stimolare l’economia dei dati creando un mercato unico per i servizi di conservazione e trattamento dei dati, come il cloud computing. Tale libertà di scegliere un fornitore di servizi di dati ovunque in Europa dovrebbe tradursi in servizi basati sui dati più innovativi e in prezzi più competitivi per le imprese, i consumatori e le amministrazioni pubbliche. Oggi gli ambasciatori degli Stati membri hanno approvato le nuove norme, dopo aver raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo il 19 giugno.
” La libera circolazione dei dati è fondamentale per liberare l’ampio potenziale dell’economia dei dati. Tale normativa garantirà la libera circolazione dei dati e consentirà alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di archiviare e trattare i dati non personali ovunque scelgano di farlo nell’UE. Tali norme garantiranno certezza del diritto e fiducia nel crescente utilizzo di innovazioni guidate dai dati a vantaggio di tutti i cittadini.
Ivaylo Moskovski, ministro bulgaro dei trasporti, della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni
La riforma eliminerà le restrizioni in materia di ubicazione geografica imposte dalle autorità pubbliche degli Stati membri per quanto riguarda la conservazione o il trattamento dei dati non personali, a meno che tali restrizioni siano giustificate da motivi di sicurezza pubblica. Importanti fonti di dati non personali includono l’internet degli oggetti, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, che sono in rapida espansione. Gli attuali utilizzi dei set aggregati e anonimizzati di dati non personali comprendono, ad esempio, l’analisi dei megadati e l’agricoltura di precisione.
Per garantire che le norme siano efficaci nella pratica, gli Stati membri devono abrogare i loro obblighi di localizzazione dei dati o comunicare alla Commissione quelli che sono autorizzati. Il testo specifica che le amministrazioni pubbliche degli Stati membri possono internalizzare la prestazione di servizi in materia di trattamento dei dati.
Se un set di dati contiene dati sia personali che non personali, ai dati personali del set si applicherà il regolamento generale sulla protezione dei dati, mentre i dati non personali rientreranno nel campo di applicazione del regolamento sulla libera circolazione dei dati.
Le autorità competenti degli Stati membri continueranno ad avere accesso ai dati anche se conservati o trattati in un altro paese. Ciò potrebbe risultare necessario, ad esempio, ai fini di un controllo regolamentare o di vigilanza.
Il progetto di regolamento incoraggia inoltre l’elaborazione di codici di condotta affinché sia più agevole per gli utenti di servizi di trattamento dati cambiare fornitore di servizi o ritrasferire i propri dati verso i propri sistemi informatici.
L’eliminazione delle restrizioni in materia di localizzazione dei dati è considerata un fattore essenziale per consentire all’economia basata sui dati di raggiungere il pieno potenziale e raddoppiare il proprio valore fino ad arrivare al 4% del PIL europeo nel 2020.
Con questo accordo il Consiglio e il Parlamento hanno rispettato il termine, ovvero giugno 2018, che i leader dell’UE avevano fissato per questo fascicolo prioritario nel Consiglio europeo di ottobre 2017.
comunicato stampa
press release